La globalizzazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni, e che tutt'ora sembra non arrestarsi, ha portato alla nascita quasi incontrollata di numerose aree metropolitane, grandi città e agglomerati urbani che hanno a loro volta permesso lo sviluppo della società moderna, diventando i principali centri di scambio del commercio, il fulcro dell'economia mondiale, dell'industrializzazione e delle innovazioni tecnologiche.
Nonostante ciò, quasi inevitabilmente, queste grandi città rappresentano anche luoghi nei quali si riscontra il maggior abuso e spreco di risorse ambientali e naturali, centri nei quali non sempre natura, uomo e innovazione vivono in armonia.
Proprio per far fronte a queste problematiche però si è cominciato a pensare a un nuovo modo di concepire e vivere le città, tale da permettere a turisti, abitanti e cittadini di poter trarre il massimo dalle potenzialità di queste metropoli, potenzialità non sempre gestite nel modo più efficiente.
Grazie anche alla tecnologia che oggi appoggia e supporta praticamente ogni aspetto della nostra vita, si è giunti alla conclusione di puntare sulla creazione delle cosiddette Smart Cities, ovvero città pienamente eco-sostenibili e nelle quali tutto è gestito in maniera efficiente, con l'unico fine di creare un ambiente cittadino vivibile e armonioso, nel quale uomo, tecnologia e natura possano trarre il meglio l'uno dei benefici dell'altro.
Si può pensare alle Smart Cities come dei normalissimi agglomerati urbani di dimensioni medio grandi, come del resto ne esistono a centinaia in giro per il mondo, ma con un’unica grande differenza: si tratta di città in grado di autogestirsi in modo intelligente.
Le Smart Cities sono città e aree metropolitane che fondano il loro modo di funzionare e di approcciare alle cose nel pieno rispetto della sostenibilità, città nelle quali tutte le evoluzioni tecnologiche, tecniche e digitali sono caratterizzate dal totale rispetto del pianeta, dell'ambiente e della collettività.
Ed è proprio per questo motivo che a oggi tutti i piani per far fronte all'inquinamento e alle tematiche ambientali passano dal modello di Smart Cities, ossia un nuovo modo di concepire le città rendendole più a misura d'uomo ed ecosostenibili.
Affinché le Smart Cities possano essere sostenibili ed efficienti è necessario raccogliere quanti più dati possibili che illustrino il suo stato di salute, che forniscano informazioni riguardo ai suoi servizi e che segnalino quello che ancora si può migliorare.
Sono quindi città dove si trovano numerosi sensori che raccolgono dati, che poi vengono trasformati in informazioni utili a prendere decisioni e a fare interventi in ottica di efficientamento e sostenibilità.
Inoltre, nelle Smart Cities le auto sono per lo più elettriche, i semafori sono intelligenti, così come gli edifici, le infrastrutture e il sistema di raccolta dei rifiuti. Il traffico scorre senza problemi, ci sono grandi giardini, parchi e aiuole e i cittadini partecipano attivamente all’amministrazione locale.
Ma proviamo a fare ordine e vediamo quali sono le principali caratteristiche che contraddistinguono le Smart Cities.
Una delle prerogative delle Smart Cities è quella di essere dotate di sistemi di comunicazione intelligenti che riescono a coinvolgere i cittadini nelle decisioni dell’amministrazione locale. Il diritto di tutti di comunicare, di poter segnalare problemi o inviare richieste è fortemente rispettato.
La tecnologia, come ad esempio l’utilizzo di applicazioni, permette ai cittadini di dialogare con le autorità e di prendere parte allo sviluppo della città. Nessuno deve essere escluso, ma anzi tutti devono poter usufruire liberamente dei servizi messi a disposizione e contribuire al benessere generale.
Fermate dei bus, illuminazione, panchine e parchi: all’interno delle Smart Cities, le infrastrutture sono dotate di tecnologie all’avanguardia che permettono di raccogliere dati, elaborarli attraverso un software e ricevere input.
Anche gli edifici, sia quelli di nuova costruzione che quelli che hanno subito processi di riqualificazione, sono intelligenti. Nella maggior parte dei casi sono totalmente elettrificati, efficienti dal punto di vista energetico e alimentati attraverso energie provenienti da fonti rinnovabili.
Nelle città intelligenti sono ampiamente diffuse automobili e mezzi pubblici full electric con un’infrastruttura che supporta e rende agevole lo spostamento con questi mezzi.
Le piste ciclabili sono molto diffuse, per agevolare lo spostamento in bicicletta, ed esiste una concezione di mobilità alternativa evoluta, come ad esempio il Car Sharing.
Efficienza e sostenibilità
La smart energy è un’altra prerogativa delle città intelligenti. Per essere tale, infatti, una città necessariamente deve utilizzare energia rinnovabile e sistemi di stoccaggio gestiti da software per garantire la massima efficienza.
Inoltre, l’illuminazione pubblica dev’essere efficiente e green e i sistemi di smaltimento dei rifiuti devono essere gestiti in ottica di economia circolare. La città dev’essere dotata di ampi spazi verdi sparsi per l'intera area metropolitana, per connettere cittadini e natura, e deve adottare incentivi per spingere i cittadini a salvaguardare l'ambiente.
Ma come fa una città a procedere in direzione della smartness? Come abbiamo detto all’inizio, è indispensabile che vengano raccolti dati che forniscano gli input necessari a implementare, integrare, correggere e monitorare i servizi per rispondere alle esigenze della città e dei suoi cittadini. E l’IoT è il sistema tecnologico che rende possibile questa raccolta di informazioni.
Raccogliere dati è indispensabile per garantire il corretto sviluppo di una Smart City. I tanto discussi ma indispensabili big data sono quelli che permettono di ottenere le informazioni necessarie a migliorare i servizi, integrarne l’offerta, monitorare problematiche, ecc..
Ma quali sono i dati di una città? Le informazioni sul traffico, ad esempio, sul funzionamento di un determinato servizio, sulla qualità dell’aria, sul livello delle acque dei fiumi, sulle vibrazioni e i rumori. E ancora sulla localizzazione di infrastrutture, sul transito dei mezzi di trasporto o sull’accesso a una piattaforma digitale.
Tutte queste informazioni vengono raccolte attraverso un sistema definito IOT – Internet Of Things, che in italiano significa letteralmente “internet delle cose”. Questa espressione è utilizzata per descrivere una vasta rete di dispositivi digitali che comunicano e interagiscono tra di loro. Tra questi si trovano sensori, software e tecnologie per il monitoraggio che raccolgono e trasferiscono i dati via internet automaticamente e sono in grado di valutare, controllare e gestire determinati aspetti della vita cittadina.
I dati meteorologici, ad esempio, vengono inviati a un software di elaborazione e vengono utilizzati per gestire i termostati negli edifici pubblici in modo automatico; ciò permette di risparmiare sia dal punto di vista energetico che economico.
Ma questa è solo una delle tantissime situazioni dove l’IoT entra in gioco nelle Smart Cities. Un’altra, ad esempio, riguarda la possibilità di far interagire i soggetti interessati con gli ecosistemi della città attraverso smartphone e dispositivi digitali; questo aiuta le istituzioni, i cittadini e le imprese a prendere decisioni più consapevoli.
E ancora, la raccolta e l’elaborazione di dati aiuta a migliorare la distribuzione dell’energia, a decongestionare il traffico, semplifica la raccolta dei rifiuti e migliora la qualità dell’aria. Rende l’amministrazione più efficace e migliora la qualità dei servizi offerti al cittadino.
L’IoT – Internet Of Things all’interno delle Smart Cities permette di trasportare l'intera comunità in un futuro sempre più rispettoso e vivibile che, per ragioni di forza maggiore, deve necessariamente passare per i grandi centri urbani, i quali devono sapersi adattare nel miglior modo possibile.
Al di là dell’aspetto legato alla sostenibilità, che è sicuramente di primaria importanza vista la situazione che tutto il mondo si sta trovando ad affrontare in questo momento, adottare il modello Smart Cities in un grande centro urbano porta numerosi vantaggi non solo all’ambiente ma anche al cittadino.
Una Smart City, ad esempio, è una città più efficiente, decisamente più sicura, dove la qualità della vita è migliore rispetto a una comune città.
Le Smart Cities sono più efficienti sotto tutti i punti di vista; sono in grado di soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini a partire dal trasporto pubblico, dalla viabilità, i parcheggi, la gestione delle infrastrutture, la pulizia, ecc.
La sicurezza all’interno delle Smart Cities raggiugne livelli molto alti grazie all’utilizzo di diversi sensori dislocati su tutta la superficie urbana che permettono di creare un ambiente più sicuro e di ridurre il tasso di criminalità, non solo nelle zone centrali ma anche in quelle più periferiche.
Le Smart Cities sono più sostenibili non solo dal punto di vista ambientale ma anche per i cittadini e questo grazie all’applicazione di soluzioni che riducono i consumi energetici e l’inquinamento, migliorano la qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti urbani.
Le Smart Cities sono città dove si vive meglio grazie alla presenza di maggiori opportunità economiche e di lavoro al cittadino che si traducono in un tasso di qualità di vita più elevato. Si ha più tempo tempo a disposizione e questo grazie alla semplificazione delle interazioni con la Pubblica Amministrazione e con il sistema sanitario ma anche alla riduzione del traffico, alla ricerca di parcheggio, alla facilità degli spostamenti, ecc.
Era il 1971 quando l’architetto urbanista Jaime Lerner intraprese un processo rivoluzionario in chiave infrastrutturale che ha portato alla creazione della prima Smart City al mondo: Curtiba, in Brasile. Da allora la tecnologia ha fatto tantissima strada e ha permesso alle Smart Cities di adottare sistemi più efficienti di monitoraggio e risposte più rapide.
Tra le città più smart al mondo troviamo al primo posto – secondo IESE Cities in Motion – Londra, New York e Parigi. Seguono Tokyo, Berlino, Washington, Singapore, Amsterdam Oslo e Copenaghen.
È questa la top 10 delle città più intelligenti del 2022. Città che rappresentano una visione futuristica di urbanizzazione basata sull’utilizzo di tecnologie avanzate per offrire una migliore qualità della vita ai cittadini e un adeguato punteggio di sostenibilità.
Londra è da sempre l’hub naturale per l’intelligenza artificiale, per la ricerca e sviluppo di fondi di investimento in progetti innovativi. È una città che ha investito e continua a investire molto sulla tecnologia, tanto che è stata una delle prime al mondo a nominare un Chief Digital Officer per guidare la sua evoluzione digitale.
Grazie all’uso del 5G raccoglie grandi quantità di dati in tempo reale che poi elabora per fornire una nuova generazione di servizi e applicazioni che integrano e completano quelli già esistenti.
La sua smartness passa anche attraverso dei piani di riqualificazione urbana e progetti di mobilità sostenibile, di cui al momento è leader in Europa. Il suo obiettivo entro il 2041 è quello di avere l’80% di spostamenti che avvengono in bicicletta, a piedi o attraverso mezzi pubblici e raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2050.
È forse la città più famosa al mondo, dove tutto diventa possibile. Ed è anche sul podio delle città più smart. Nel rapporto elaborato dalla IESE Cities in Motion, New York si è distinta per i risultati ottenuti nelle valutazioni riguardanti le dimensioni dell’economia locale e a quelle legate alla mobilità e trasporti.
Il suo sito nycgov.it è smart e consente di fare reclami, controllare lo stato di una richiesta, fare pagamenti, controllare i servizi e tanto altro. Inoltre, tra le strategie smart messe in campo dalla Grande Mela ci sono l’implementazione della rete di sensori della città e la modernizzazione delle infrastrutture. L’utilizzo di contatori wireless per supervisionare il controllo della qualità e del consumo dell’acqua, che permettono di comprendere meglio come viene utilizzata questa risorsa e avvisare nel caso di perdite.
Ottimi risultati sono stati ottenuti anche dalla Big Belly, il sistema di raccolta dei rifiuti alimentato a energia solare che può contenere più rifiuti della media e segnala agli addetti quando è il momento di svuotarlo.
Ma non è tutto. New York ha installato centraline per il monitoraggio costante della presenza di polveri sottili nell’aria e ha adottato il programma Midtown in Motion, che monitora costantemente la situazione del traffico nelle strade della città, raccogliendo informazioni e inviandole al centro di controllo in grado di intervenire in caso di problematiche.
È sul gradino più basso del podio, ma di una gara davvero competitiva. La capitale francese ospiterà nel 2024 le Olimpiadi e le Paralimpiadi e proprio per questo sta lavorando per trasformarsi in una Smart City sempre più all’avanguardia.
Con il progetto “La Ville du quart d’heure”, lanciato nel 2020, l’obiettivo è quello di ridurre le distanze per raggiungere supermercati, uffici, scuole e parchi pubblici in 15 minuti a piedi o in bicicletta o al massimo su mezzi pubblici elettrici.
Parigi ha così migliorato le infrastrutture legate alla mobilità e allo stesso tempo ha messo a disposizione una rete di bike sharing. Ha dato vita a una metropolitana elettrica sull’acqua che in pochi minuti collega Val-de-Marne e Hauts-de-Seine, attraversando Parigi.
Ha implementato applicazioni digitali per sistemi di gestione dell’acqua, dei trasporti e dei rifiuti, ha sperimentato l’utilizzo di panchine intelligenti che sfruttano la tecnologia IoT per fornire informazioni all’amministrazione cittadina sulla temperatura atmosferica, l’affollamento urbano e la densità del traffico. Ha all’attivo un sistema di smart lighting con 280 mila lampioni connessi.
Grazie al Plan Climat, il piano d’azione per il clima che la città ha attuato nel 2007, la sua impronta ecologica è diminuita del 20% e mira a ridurre le emissioni locali al 100% raggiungendo gli obiettivi della Net-Zero entro il 2050.
Secondo il City Vision Score una classifica, elaborata dalla società di consulenza Prokalos, sullo stato di avanzamento della digitalizzazione dei comuni capoluogo italiani, al primo posto tra le città più digitalizzate ci sono Milano e Trento.
Milano
Milano è la capitale della moda italiana e la città più smart d’Italia. Tra i traguardi raggiunti in campo digitale ci sono le infrastrutture, con una sviluppata connettività fissa e mobile e una copertura del 95% del 5G. La città si sta dotando di sensori in diversi ambiti, dalla mobilità all’illuminazione cittadina fino ai contatori intelligenti di energia e acqua.
Anche la mobilità milanese va verso modelli più sostenibili con una quota crescente di vetture a basse emissioni, di colonnine per la ricarica di auto elettriche e una forte diffusione della sharing mobility, soprattutto per quanto riguarda bici e scooter.
Cresce la rete di teleriscaldamento e la potenza dei pannelli fotovoltaici attivi e presenti sul territorio. E Milano si conferma prima in Italia anche per la raccolta differenziata, con un tasso di riciclo dei rifiuti pari al 62,5%.
Lo Smart working continua a essere molto diffuso, anche dopo la pandemia, e i servizi digitali che la città offre ai suoi abitanti sono molto all’avanguardia, soprattutto quelli amministrativi e informativi. La piattaforma WeMi, che unisce l’offerta di servizi welfare erogati dal comune e da una rete di associazioni e imprese sociali è la più completa e avanzata d’Italia.
Trento
Da anni Trento rappresenta un modello di Smart City non solo per l’Italia ma anche per l’Europa. Il progetto Trento Smart City è stato lanciato nel 2014 con l’obiettivo di migliorare i servizi della città e soprattutto la vita dei suoi cittadini.
E in questi anni la strada percorsa è stata proprio quella. Trento ha sviluppato un nuovo concetto di Pubblica Amministrazione, basata sui servizi mobili urbani creati in collaborazione con i cittadini che ha dato vita all’app La Mia Trento, che racchiude una decina di servizi. Ha investito risorse in progetti come Stardust, che potenzia la mobilità elettrica attraverso un sistema di sviluppo della rete di punti di ricarica e l’introduzione di veicoli elettrici nel parco auto comunale e nel servizio di car sharing.
E, ancora, ha implementato sistemi tecnologici digitali, intrapreso la riqualificazione energetica degli edifici, adottato un progetto di illuminazione telecontrollata, che permette di ridurre nelle ore notturne il flusso luminoso e di risparmiare il 60% dell’energia, e convertito i classici attraversamenti pedonali in attraversamenti pedonali intelligenti.
Nel giro di soli pochi anni il mondo è stato stravolto da moltissime innovazioni tecniche e tecnologiche, evoluzioni che hanno permesso di ripensare e reinventare i modi di vivere e le prospettive per il futuro.
Ed è proprio quando si parla di prospettive per il futuro che ci si è resi conto dell'importanza di cominciare a ragionare e approcciare al mondo in maniera differente.
Nel corso del tempo la società si è resa conto di quanto sia importante adottare comportamenti che inducano a uno stile di vita migliore, più vivibile e più sostenibile sotto ogni punto di vista, il tutto per tracciare un percorso che possa garantire un innalzamento della qualità della vita in un futuro non poi così lontano.
Una diretta conseguenza del vivere meglio, anche all'interno delle aree metropolitane più grandi al mondo, è la sempre maggiore crescita della sensibilizzazione da parte della collettività nei confronti delle tematiche ambientali, in modo particolare verso quelle che possano in una qualche maniera migliorare il rapporto tra uomo e ambiente, fattore essenziale per rendere ancora più vivibile il nostro pianeta.
Proprio per questo motivo ultimamente si è visto un notevole interesse, sia da parte delle istituzioni che delle grandi corporation ma soprattutto della collettività, nel concentrarsi e impegnarsi per creare un ecosistema interconnesso a livello globale nel quale uomo, tecnologia e natura siano in grado di convivere insieme, rispettandosi a vicenda e in cui la sostenibilità gioca un ruolo da protagonista.