Il 14 febbraio 2024 è entrato in vigore il decreto di incentivo all'agrivoltaico innovativo, che promuove la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi di natura sperimentale. L'obiettivo è quello di creare 1,04 gigawatt di nuovi impianti nelle campagne, nei quali possano coesistere la produzione di energia pulita con l’attività agricola.
L’Italia sta concentrando i suoi sforzi nel tentativo di soppiantare l’utilizzo dei combustibili fossili nella produzione di energia per ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere la NetZero entro il 2050, così come previsto dall’Accordo di Parigi.
L’agrivoltaico è un sistema che presenta delle grandi potenzialità e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi europei da parte dell’Italia, che prevedono l’installazione di almeno 60-65 GW di nuova potenza da rinnovabili non programmabili entro il 2030.
Ma che cos'è l'agrivoltaico e perché rappresenta una nuova frontiera per il settore energetico?
La parola agrivoltaico deriva dalla fusione di agricoltura e fotovoltaico e definisce la pratica di utilizzo di un terreno agricolo che viene destinato in parte all'installazione di pannelli solari, per la produzione di energia fotovoltaica, e in parte alla pratica agricola e all'allevamento.
Viene dunque creata energia pulita a impatto zero senza ostacolare le pratiche legate alla lavorazione del terreno, come la coltivazione e l'allevamento appunto.
I pannelli solari rappresentano una tecnologia ben nota nel settore dell'energia rinnovabile e la loro importanza è risultata fondamentale per assecondare la transizione energetica a cui questo secolo ci sta mettendo di fronte.
Nel giro di una decina d'anni, questa tecnologia ha guadagnato sempre più spazio ed è facile oggi trovare pannelli solari sui tetti di edifici pubblici e abitazioni private o addirittura sui balconi. Grazie al nuovo decreto 2024 del MASE, sicuramente ne vedremo sempre di più anche sui terreni agricoli.
La possibilità che offrono di integrare produzione di energia sostenibile e agricoltura rappresenta un grande beneficio per il pianeta e, di conseguenza, anche per la salute dell'uomo. Tra i vantaggi principali dell'agrivoltaico si trovano i seguenti.
1. Produzione di energia rinnovabile
Il sistema agrivoltaico produce energia sostenibile da immettere nella rete elettrica nazionale contribuendo al processo di decarbonizzazione. Una necessità messa nero su bianco proprio durante l'ultima COP 28, tenutasi a Dubai a dicembre 2023.
2. Terreni agricoli più produttivi
Il sistema agrivoltaico migliora la resa dei terreni agricoli fino al 60%. Riduce l'erosione del suolo, diminuisce la quantità di acqua impiegata nell'irrigazione delle colture grazie all'ombra parziale generata dai pannelli fotovoltaici e protegge le piante da eventuali fenomeni climatici estremi. In questo modo viene preservata anche la biodiversità degli ecosistemi.
3. Risparmio e guadagno
Installare un impianto agrivoltaico sui propri terreni consente agli agricoltori di risparmiare sulle spese energetiche e preservare le proprie coltivazioni da condizioni atmosferiche avverse che possono causare, ad esempio, l'aridità dei terreni rovinando il raccolto. Inoltre, è possibile aumentare i profitti grazie alla vendita di energia solare, oltre che delle colture. Un guadagno extra, che può essere reinvestito nella propria attività per generare ulteriore profitto.
4. Network
La costruzione di un impianto agrivoltaico favorisce lo sviluppo di un network sul territorio, una collaborazione proficua tra i principali stakeholders del settore che genera un forte valore umano.
Insomma, un impianto agrivoltaico permette di sfruttare il medesimo terreno per creare energia solare e coltivare colture agricole annullando la competitività tra queste due attività. Ma come lo fa?
I pannelli fotovoltaici sono collocati su strutture sopraelevate rispetto al terreno. Sotto e tra le file di pannelli fotovoltaici possono essere coltivate diverse tipologie di ortaggi, come cereali, verdure e addirittura alberi da frutto.
Da zona a zona, ovviamente, possono cambiare le colture coltivate a seconda delle condizioni climatiche del territorio, delle stagioni e delle esigenze dell'agricoltore.
Inoltre, i pannelli sono collegati a un sistema di controllo e regolazione automatico che favorisce l'adattamento all'esposizione solare. Un po' come fa il girasole, le strutture su cui sono posti favoriscono la rotazione del pannello per orientarlo durante le diverse ore del giorno nella direzione del sole. Così facendo è possibile massimizzare lo sfruttamento della luce solare nella produzione di energia. E allo stesso tempo assecondare anche le esigenze di luce delle piante coltivate.
Il 14 febbraio 2024 è entrato in vigore il decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica di incentivo all'agrivoltaico innovativo. Per incentivare lo sviluppo di questi sistemi ibridi agricoltura-energia è stato erogato un contributo a fondo perduto, finanziato dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per oltre 1 M di euro.
L'incentivo comprende sia un contributo del 40% della spesa sostenuta per l'installazione dell'impianto, oltre che una tariffa incentivante proporzionale alla quantità di energia elettrica prodotta e immessa in rete.
Per beneficiare di questi contributi, gli impianti dovranno essere realizzati entro il 30 giugno 2026. Come detto precedentemente, questi impianti devono essere innovativi. Questo significa che devono essere costruiti in strutture sopraelevate rispetto al terreno, per non ostacolare l'attività agricola e di pastorizia. Inoltre, l'impianto deve essere dotato di un sistema di controllo che permette di verificare il suo impatto sulle colture e sui terreni, il risparmio idrico e la produttività agricola.
I prossimi passi includono la pubblicazione delle regole operative volte a disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Entro trenta giorni dalla resa pubblica delle regola, il Gestore dei Servizi Energetici – GSE emanerà un primo avviso pubblico per la presentazione delle istanze.
Come resto noto dal decreto, i beneficiari degli incentivi previsti per l'agrivoltaico innovativo sono:
Gli incentivi saranno erogati dal GSE per vent'anni, periodo che corrisponde alla durata media di funzionamento di un impianto fotovoltaico.
Per ottenere gli incentivi occorre iscriversi negli appositi registri o partecipare alle procedure competitive in funzione della titolarità e della taglia dei progetti, che si svolgeranno nel corso del 2024. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate al GSE attraverso il portale www.gse.it.
Nel primo caso, le procedure di registro per un contingente complessivo di 300 megawatt, sono riservate a impianti di potenza fino a 1 megawatt realizzati da imprenditori agricoli e dalle loro aggregazioni. Nel secondo caso, invece, le procedure competitive, per un contingente complessivo di740 megawatt, sono destinate a impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli e le loro aggregazioni, o associazioni temporanee di impresa che includono almeno un imprenditore agricolo.
L'agrivoltaico è un'ottima soluzione strategica per procedere in direzione della decarbonizzazione e il nuovo decreto rappresenta un'opportunità per avvalersi di finanziamenti utili a metterla in campo.
La stessa visione è condivisa anche da segnoVerde, che opera nel settore dell'energia rinnovabile. Le sue offerte luce garantiscono la fornitura di energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili per garantire un approvvigionamento sostenibile in un contesto sempre più attento all'ambiente.