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Energie rinnovabili e non rinnovabili a confronto #Energie rinnovabili

La transizione energetica è sempre più necessaria, così come è stato affermato anche durante la COP28, la Conferenza delle Parti sul clima dell’ONU a dicembre 2023. La transizione energetica altro non è che il passaggio dall’utilizzo di fonti fossili a fonti sostenibili per la produzione di energia. Una scelta, quella tra energie rinnovabili e non rinnovabili, che non è più possibile rimandare.

Secondo il programma dell’Agenda 2030, la priorità assoluta è ridurre le emissioni di gas serra e contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Ma la scelta tra fonti di energia rinnovabili e non rinnovabili, ovviamente, non può essere sostenuta solamente da una necessità ambientale. Ci sono diversi fattori che spingono i consumatori a scegliere una piuttosto che l’altra, e uno di questi è certamente il costo.

È necessario che l’energia rinnovabile riesca a garantire dei costi sostenibili e che sia facilmente reperibile. Al momento sono le fonti fossili quelle che riescono a soddisfare meglio queste esigenze. Noi di segnoVerde, condividiamo questa visione e per questo abbiamo creato delle offerte luce a prezzo fisso e variabile vantaggiose e facili da attivare.

Quali sono le fonti rinnovabili e non rinnovabili?

Le fonti rinnovabili sono naturalmente presenti sul pianeta e sono in grado di rigenerarsi continuamente. Di fatto sono inesauribili e diffuse sulla maggior parte della crosta terrestre, sono sempre disponibili e accessibili gratuitamente e hanno un impatto ambientale davvero minimo se si considera che durante la produzione di energia non rilasciano nessun gas climalterante in atmosfera.

Le fonti non rinnovabili, invece, sono limitate e man mano che vengono estratte per produrre energia i giacimenti si svuotano e occorre impiegare ulteriori risorse per produrne di nuove. Inoltre, hanno un forte impatto sull’ecosistema poiché durante la produzione di energia vengono emessi scarti di CO2 e gas tossici. L'impiego di combustibili fossili è tra i principali responsabili del cambiamento climatico.

Energie rinnovabili: naturali, sostenibili ma ancora costose

Le energie rinnovabili sono sei: eolica, solare, idroelettrica, geotermica, oceanica a bioenergia. In pratica, è possibile sfruttare la luce solare, il vento, l’acqua, il calore del sottosuolo, i materiali di origine biologica e il moto ondoso dei mari per produrre elettricità.

1. Energia solare

L’energia solare è responsabile di numerosi processi fondamentali per l’ecosistema terrestre, come ad esempio la fotosintesi clorofilliana che favorisce la produzione di ossigeno, elemento indispensabile alla vita delle creature che abitano il pianeta. La luce solare è sempre stata sfruttata, fin dall’antichità, per imparare a regolare il ciclo di vita delle piante e oggi viene utilizzata per produrre energia solare che alimenta le case e le imprese. Attraverso dei pannelli solari, collocati sui tetti o sui terrazzi delle abitazioni, il calore del sole viene convertito in corrente elettrica a impatto zero, che viene immessa nella rete.

2. Energia eolica

Anche l’energia generata dalla forza del vento è tra quelle più utilizzate per la produzione di energia totalmente sostenibile. Grazie al movimento delle pale eoliche, che hanno un funzionamento simile e quello dei mulini a vento, si produce energia che viene poi trasformata in corrente elettrica.

3. Energia idroelettrica

L’acqua è vita. Sin dall’antichità, questa risorsa è stata utilizzata per adempiere funzioni primarie, come dissetarsi, produrre il cibo e per l’igiene, ma anche come fonte principale di energia. La produzione di energia idroelettrica sfrutta la forza di gravità per accelerare la velocità dell'acqua. La spinta dell'acqua aziona delle turbine all’interno della centrale che, collegate a un alternatore, producono energia elettrica a impatto zero.

4. Energia geotermica

Una centrale geotermica sfrutta il calore della terra presente nel sottosuolo per trasformarlo in energia elettrica. Così come il calore del sole, anche quello proveniente dalle profondità del nostro pianeta è in grado di produrre elettricità sostenibile per soddisfare il fabbisogno energetico di abitazioni ed edifici a uso commerciale.

5. Bioenergia

Il nome già dice tutto: energia prodotta per via biologica, ovvero attraverso la combustione di materia organica generata da piante e animali. Questi elementi naturali vengono trattati per essere utilizzati come biocombustibile nelle centrali elettriche. Il calore viene incanalato dentro a delle turbine e queste lo trasformano in energia.

6. Energia oceanica

Anche chiamata energia pelagica, questa tipo di energia elettrica sfrutta la forza del mondo ondoso, delle maree e delle correnti. Nonostante abbia un'enorme potenzialità, oggi è ancora poco sfruttata a causa delle molte difficoltà tecniche di produzione.

Energie non rinnovabili: continue, poco costose ma molto inquinanti

Le energie non rinnovabili si dividono in due categorie: combustibili fossili e nucleari.

I combustibili fossili, detti anche idrocarburi, sono oggi la fonte di energia più utilizzata al mondo. Altro non sono che l’insieme del materiale organico che nei secoli si è accumulato dentro la terra, che viene estratto dal sottosuolo e sottoposto a processi di trasformazione per la produzione di energia. I principali sono:

  • petrolio
  • carbone
  • gas metano

I combustibili nucleari, invece, sono ottenuti dall’estrazione dell’uranio che viene lavorato e raffinato. Le centrali nucleari sono molto pericolose e lo smaltimento dei residui di produzione è complesso e nocivo per il nostro pianeta.

Affinché producano energia, questi elementi (sia fossili che nucleari) devono essere bruciati e dalla combustione si originano anidride carbonica e altri gas tossici che vengono rilasciati in atmosfera. Proprio per questo motivo, la direzione da intraprendere è sempre più chiara e i Paesi si stanno concentrando sullo sviluppo di energie rinnovabili.

Quali sono le differenze tra risorse rinnovabili e non rinnovabili?

Ci sono alcune differenze principali tra le energie rinnovabili e non rinnovabili, che si possono riassumere così:

  • disponibilità e velocità di rinnovo;
  • impatto ambientale;
  • costi di produzione e trasporto.

Come abbiamo già accennato, una prima grande differenza è la disponibilità di queste materie: al contrario delle fonti di energia rinnovabile, le fonti di energia non rinnovabile sono limitate. L’utilizzo prolungato nel tempo comporta una progressiva riduzione delle risorse disponibili in natura, fino a causarne il completo esaurimento e questo potrebbe rappresentare un grosso problema. Al contrario, le fonti rinnovabili oltre a essere inesauribili, tendono a rigenerarsi con estrema velocità.

Un altro aspetto importante è legato al diverso impatto ambientale che queste energie hanno. Le risorse rinnovabili producono poche emissioni di anidride carbonica e gas serra e non danneggiano gli ecosistemi naturali. Il loro impiego ha un impatto sull’ambiente solamente durante il processo produttivo degli impianti, come ad esempio i pannelli solari o le pale eoliche. Al contrario, le energie non rinnovabili di origine fossile sono tra i primi responsabili dell’inquinamento a causa dell’enorme quantità di gas tossici rilasciati durante la combustione.

Un’altra differenza riguarda i costi e la facilità di approvvigionamento. Produrre energia elettrica attraverso i combustibili fossili è sicuramente più economico rispetto alle fonti rinnovabili. Inoltre, le energie fossili non subiscono alterazioni legate alle condizioni meteorologiche o alla disponibilità della materia prima.

D’altro canto, i giacimenti di queste materie sono situati solamente in specifiche parti del mondo e questo comporta delle tensioni politiche non indifferenti. I paesi più poveri sono obbligati ad acquistare le risorse dall’estero, diventando energeticamente dipendenti da altri stati e, di conseguenza, più instabili. L’Italia, ad esempio, è dipendente dall’estero per il 77% di energia consumata.

Quali sono le differenze tra le diverse energie rinnovabili?

Le energie rinnovabili non sono tutte sostenibili allo stesso modo, ovvero non tutte vengono prodotte a impatto zero. La bioenergia, ad esempio, prevede la combustione di materiali naturali che libera sostanze inquinanti.

Altri tipi di energia rinnovabile, invece, hanno un impatto minore sull'ambiente. L’energia solare, ad esempio, consente di produrre elettricità attraverso il calore prodotto dai raggi solari. Grazie all'installazione di impianti fotovoltaici e impianti solari si possono generare corrente elettrica e acqua calda.

Energie rinnovabili: vantaggi e svantaggi

Le energie rinnovabili non hanno solamente dei benefici, ma come tutte le cose comportano dei vantaggi e degli svantaggi.

Questi i principali vantaggi:

  • Producono basse emissioni di anidride carbonica e gas climalteranti;
  • Sono inesauribili;
  • Sono accessibili facilmente e gratuitamente ovunque;
  • Consentono ai paesi una maggiore indipendenza energetica;
  • Consentono di produrre energia su piccola scala per soddisfare il proprio bisogno energetico.

Tra gli svantaggi, invece, troviamo:

  • la produzione di energia dipende dalla variabilità delle condizioni atmosferiche;
  • la necessità di trasformare l'infrastruttura attuale;
  • un investimento iniziale elevato.

Man mano che la tecnologia avanza, le energie rinnovabili diventano sempre più accessibili e performanti e scendono anche i costi d'investimento iniziale per la costruzione degli impianti. È importante quindi che la ricerca continui e progredisca. Ad oggi, le fonti rinnovabili rappresentano l’alternativa più importante per contrastare il cambiamento climatico.