Combustibili fossili, addio! È questo lo slogan che potrebbe raccontare il processo di transizione energetica che Nazioni e Paesi stanno cercando di attuare entro il 2050 per far fronte al problema (ormai non più trascurabile) del cambiamento climatico.
Abbandonare i combustibili fossili e adottare sistemi di produzione energetica più sostenibili ed efficienti sembra essere una delle soluzioni principali per ridurre le emissioni di CO2 e gas serra in atmosfera e riportare la temperatura globale a un livello accettabile per la salute del nostro Pianeta.
Ma la transizione energetica è un processo che richiede tempo, energie, risorse, investimenti e un sostegno da parte di tutti: governi, istituzioni, associazioni e singoli individui. È uno sforzo collettivo, necessario per mettere un freno a tutti gli effetti spiacevoli che il cambiamento climatico sta causando.
La transizione energetica presuppone il passaggio dall’energia prodotta mediante combustibili fossili, come petrolio e carbone, a quella prodotta da fonti rinnovabili a basse o zero emissioni.
Ad oggi oltre l’80% dei consumi mondiali di energia sono ancora basati sull’utilizzo dei combustibili fossili, che causano ingenti emissioni di CO2 e il conseguente innalzamento delle temperature: un dato che fa riflettere sull’importanza di ridurre queste fonti e passare a metodi di produzione più sostenibili.
Quella a cui ci troviamo di fronte oggi non è la prima transizione energetica della storia; basti pensare al passaggio dal legno al carbone avvenuto nel 1800 o a quello dal carbone al petrolio del 1900. Senza ombra di dubbio, però, è la più urgente e necessaria per porre un freno alle drastiche conseguenze del cambiamento climatico.
E affinché diventi realtà, è necessario sostituire i combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile. Nel panorama attuale, ce ne sono sei in particolare che costituiscono una valida alternativa. Vediamole.
Elemento fondamentale della transizione energetica sono le energie rinnovabili che, grazie alle continue innovazioni, stanno facendo grossi passi avanti in termini di efficienza e competitività sul mercato.
L’energia prodotta sfruttando le risorse naturali è innocua per l’ambiente, poiché viene prodotta senza emettere gas serra; inoltre, può contare su fonti inesauribili che, a differenza dei combustibili fossili, si rinnovano continuamente e sono sempre disponibili.
Tra le fonti energetiche rinnovabili attualmente più rilevanti ci sono:
Sostituire i combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili è il primo passo per muoversi in questa direzione, ma da solo non è sufficiente. Quello che serve è un cambio di paradigma, una trasformazione radicale del sistema di produzione, distribuzione e impiego dell’energia.
La transizione verde porta con sé la necessità di un cambiamento profondo, che chiede la partecipazione di tutti i settori (alimentare, dei trasporti, industriale, eidilizio, ecc.) e la messa in pratica di un nuovo modello energetico più efficiente e sostenibile.
Senza ombra di dubbio, la riduzione delle emissioni di gas serra che deriva dalla transizione energetica ha dei vantaggi per l’ambiente. L’obiettivo, infatti, è quello di mantenere il riscaldamento climatico al di sotto dei 1,5° C e di rispettare così gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Ma questo processo non porta benefici solo al Pianeta; i suoi effetti positivi si ripercuotono anche a livello economico e sociale.
Passare dall’energia fossile all’energia rinnovabile apre le porte a nuove figure professionali, i cosiddetti green workers. La riconversione di vecchie centrali a carbone o a petrolio in centrali elettriche sostenibili permette di dare una spinta all’economia, creando nuovi posti di lavoro con la possibilità di ricollocare il precedente personale operativo in altri settori.
Un altro aspetto positivo della transizione energetica è la possibilità che offre di combattere la povertà energetica e, grazie agli ingenti investimenti fatti, di accrescere lo sviluppo e il benessere delle comunità locali.
Tra gli aspetti meno vantaggiosi, invece, ci sono l’imprevedibilità delle fonti, che sono sempre disponibili ma non sempre fruibili all’occorrenza, e l’impossibilità (attuale) di applicare queste energie in tutti i settori, come ad esempio quello del trasporto aereo. In futuro, però, chissà!
Per favorire il processo di transizione energetica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Accordo di Parigi sul clima è necessario mettere in pratica azioni e interventi mirati che possano farci procedere il più velocemente possibile.
Queste sono le azioni principali che si possono mettere in campo per affrettare il processo di transizione ecologica e assicurare un futuro al pianeta. Ma a che punto siamo in Italia?
L’economia mondiale fa affidamento su un modello energetico che per il pianeta non è più sostenibile. E mentre i Governi chiedono un impegno a livello globale per ridurre le emissioni di anidride carbonica al più presto, la guerra in Ucraina ha fatto impennare i prezzi di prodotti e servizi e ha messo in discussione la sicurezza energetica del nostro paese.
Anche per l’Italia, ridurre il più possibile la dipendenza dai combustibili fossili è importante per garantirsi una sicurezza energetica. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR, nella Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, punta a condurre l’Italia alla Carbon Neutrality entro il 2050 attraverso un investimento di oltre 23 Miliardi di euro.
Tra i settori d’investimento principali ci sono le fonti rinnovabili e lo sviluppo di impianti di produzione innovativi, il potenziamento delle infrastrutture di rete, la creazione di smart grid e la promozione di modelli di auto-produzione e auto-consumo, come le comunità energetiche rinnovabili. E ancora, una forte attenzione è posta sulla mobilità sostenibile, la riqualificazione degli edifici, l’efficientamento energetico e l’idrogeno verde.
Molto è già stato fatto in tal senso, ma la strada verso la Net-Zero è ancora lunga. E sebbene l’Italia stia facendo dei progressi, le complessità burocratiche e i tempi molto lunghi delle procedure autorizzative ne rallentano la progressione. È possibile fare delle previsioni su come si evolverà la situazione, ma certamente bisognerà aspettare per scoprire come sarà il futuro.
Noi di segnoVerde, nel frattempo, ci impegniamo a fare la nostra parte.
L’impiego quotidiano di energia elettrica, nelle abitazioni private ma anche nelle aziende e nelle industrie, ha un impatto sul nostro pianeta che non è più possibile ignorare. E questo perché la maggior parte dell’energia viene ancora prodotta tramite combustibili fossili.
Per sostenere la promozione e l’utilizzo di energia rinnovabile e ridurre la tua impronta ecologica, scegli le offerte luce di segnoVerde. Attivando una delle nostre tariffe luce a prezzo fisso o variabile farai del bene al pianeta, risparmiando sull’energia della tua casa o attività.